Le classi II B e III H del Liceo Scientifico Amaldi, con la guida della professoressa Marinella Vastano, hanno tenuto un incontro alla presenza dell’Ispettore ministeriale Emilio Ambrisi sulla bellezza della Matematica, sull’armonia dell’universo, su un piccolo numero irrazionale, ma prezioso gioiello matematico, il numero aureo. Per la II B è stata un’attività che chiude il lavoro di due anni, per la III H è un lavoro in divenire che continuerà nei prossimi anni. Gli alunni sono partiti dalla lettura, durante le vacanze natalizie, del libro di Marco Iosa, “Il numero meraviglioso”, e dalle riflessioni su una traccia d’italiano, proposta dall’ispettore in un suo articolo, in cui si affermava che la Sezione Aurea è una lezione di stile e di bellezza e che la Matematica permette di dare ordine ai pensieri e di esprimere i concetti in modo chiaro, rigoroso, coerente.
Il lavoro ha spaziato in tutti i campi: dalla Matematica alla Storia, dalle Scienze alla Letteratura Italiana, dalla Storia dell’Arte alla Letteratura Inglese, dall’osservazione della natura alla pratica della realtà. Gli alunni hanno dimostrato che la Matematica non è un insieme di formule difficili e noiose, non è una materia fredda fatta di simboli e di numeri da imparare a memoria. È per eccellenza la disciplina del rigore e del metodo, ma è anche musica e mistero, illuminazione e armonia, passione ed estro, bellezza e fantasia. Il percorso ha presentato immagini della Natura, foto del Partenone, esperienze degli antichi Egizi, attività sportive, l’armonia delle galassie e dei girasoli, il tutto intrecciato con la Sezione Aurea. Un numero affascinante che ha cambiato la vita di grandi artisti come Leonardo da Vinci e Michelangelo, che si è mostrato nelle opere di Fidia, si è nascosto nella successione di Fibonacci e ha fatto innamorare non solo Keplero ma anche gli Amaldini. L’ispettore ministeriale Ambrisi si è detto fortunato ad aver preso parte a questa attività che ha dato la dimostrazione più vera e anche più sentita della bellezza della Matematica; si è congratulato per l’impegno profuso e per l’entusiasmo dimostrato dai ragazzi, perché nulla di bello si può fare senza entusiasmo. Ha esortato gli alunni a mantenere questo atteggiamento e ad avere sempre la voglia di parlare della Matematica senza la paura di incorrere nell’errore. L’ultimo augurio ai nostri allievi è stato quello di conservare il sorriso, perché le macchine sanno e possono fare la Matematica, ma non riusciranno mai a sorridere. Il sorriso è un’attività seria ed impegnativa ed è degna e propria solo dell’uomo. È stata una bella esperienza perché i ragazzi hanno lavorato a classi aperte, ed in modo trasversale, si sono messi alla prova non solo tra loro e con i loro docenti, ma hanno avuto l’audacia di misurare
le loro capacità alla presenza di una figura tanto autorevole quanto stimata. Foto